Matrimonio a Milano: sposarsi ai tempi del COVID-19
03 Giugno 2020 RACCONTI DI MATRIMONIO by Diego Taroni
Il giorno 6 maggio riceviamo una mail di una sposa che annuncia il suo matrimonio a Milano in data 28 maggio.
Ovviamente strabuzziamo gli occhi, si tratta di un periodo in cui tutti cancellano o spostano la propria data di nozze. Invece lei cosa fa? Chiede scusa per la richiesta un po’ tardiva e ci prega di essere accontentata, in quanto sposa ai tempi del COVID-19.
Non siamo mai lenti nelle risposte. L’abbiamo chiamata dopo pochi minuti e abbiamo trovato una sposa meravigliosa, una donna coraggiosa. Perché ci vuole coraggio per sposarsi ai tempi del Coronavirus.
Ovviamente in quanto coraggiosa, e neanche più tanto ragazzina, arriviamo ad un accordo in modo fulmineo (cose da grandi, insomma). Ci salutiamo con quella gratitudine per esserci scelti a vicenda, una gratitudine che neanche il COVID-19 può impoverire.
E così arriva il giorno fatidico.
Una sposa sorridente.
Uno sposo agitato.
Insomma… Quasi tutto normale.
Quasi. Non ci eravamo mai accorti di respirare mentre scattavamo le foto… credevamo di inibire ogni funzione indipendente durante lo scatto e invece no. Ma andiamo oltre.
La sposa presenta una mascherina costruita con lo stesso tessuto dell’abito. Lo sposo, invece, una mascherina che sembra nata con la cravatta, invece è solo un colpo di fortuna, un “pendant” insperato. In ogni caso… scelte meravigliose!
Cerimonia blindata, quindi senza fotografi, perché svoltasi negli uffici del comune. Amen.
Bastava un pizzico di impegno in più e avrebbero potuto celebrarla nella solita sala di Palazzo Reale. Pazienza, sarà per la prossima pandemia.
Quindi il nostro lavoro si è concentrato principalmente nella location dove gli sposi hanno deciso di essere ritratti. Il tutto in compagnia di pochi intimi, testimoni compresi.
I nostri sposi sono persone eccezionali per natura, a prescindere dal momento storico. Ma in questo caso abbiamo percepito ancora più fortemente perché noi di Photo27 eravamo lì per un meraviglioso e intimo matrimonio a Milano. Perché chi ha cuore grande riconosce un suo simile e gli sposi hanno scelto noi per questo motivo.
Abbiamo scattato con una grande commozione. Con una grande complicità. Diversamente non avremmo finito il servizio a casa degli sposi, sempre con i pochi intimi, a sorseggiare un ottimo prosecco di Valdobbiadene (in bottiglia personalizzata con le loro iniziali).
È bello vedere come le persone di cuore si cercano. Difficile resistere a quella calamita, quella forza magnetica che trova sfogo in un grande abbraccio o in una semplice stretta di mano. Ahimè, i matrimoni in tempo di Coronavirus sono così. È stato come se ci fossimo stretti tutti in un mega abbraccio, questo dicevano gli occhi.
E fu così che, come in una celeberrima canzone di Modugno, per quelle strade quasi deserte, deserte e silenziose, con il candido gilet di Diego Taroni… la nostra autovettura non troppo cigolante se ne andò.